Pene più severe per gli agenti immobiliari abusivi
Pene più severe per gli agenti immobiliari abusivi.

Inasprimento delle sanzioni per chi svolge
abusivamente la mediazione immobiliare. Sarà questo l'effetto delle
modifiche normative - la cui entrata in vigore è fissata per il prossimo
15 febbraio - che, con un deciso giro di vite, puntano ad arginare
l'abusivismo tra gli operatori del real estate, funzionando da
deterrente per chi esercita la professione di agente immobiliare senza
essere in possesso dell'abilitazione.
Il tema è particolarmente rilevante per il settore immobiliare, vista
l'ampia diffusione del fenomeno dell'abusivismo. Secondo le stime rese
note dal centro studi Fiaip, infatti, il totale delle provvigioni
percepite indebitamente dagli agenti "irregolari", ogni anno, sarebbe
pari a 750 milioni di euro.
Le nuove norme - introdotte dalla legge
numero 3 dell'11 gennaio 2018 (che si occupa principalmente di riordino
delle professioni sanitarie), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31
gennaio scorso - modificano il regime sanzionatorio per gli "abusivi" in
due modi: facendo scattare il regime penale (previsto dall'articolo 348
del Codice Penale), già a partire dalla seconda infrazione per
esercizio abusivo della professione (e non alla terza, come accade
adesso) e incrementando le stesse sanzioni previste per gli abusivi
(attraverso la modifica del suddetto articolo).
Nello specifico, la legge 3/2018 (articolo 12) modifica il Codice
Penale e rende più pesanti le sanzioni per l'attività professionale
svolta abusivamente previste dall'articolo 348: chiunque eserciti una
professione senza esserne abilitato - recita la nuova versione del testo
- è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da
10mila a 50mila euro. Un inasprimento che interviene soprattutto sul
versante "economico", quello più efficace (vista la sospensione
condizionale della pena per la reclusione) per inibire i comportamenti
illeciti: basti pensare che, secondo le norme tuttora in vigore, la
multa per gli abusivi varia da 103 a 516 euro (mentre la pena della
reclusione arriva a un massimo di sei mesi). Prevista inoltre la
confisca delle "cose" - nel caso specifico, tra l'altro, degli immobili
dove si svolge l'attività abusiva - "che servirono o furono destinate a
commettere il reato".
La stretta per gli abusivi si realizza anche attraverso le modifiche
introdotte (sempre dalla legge 3/2018) alla stessa disciplina della
professione di agente immobiliare. Si tratta della legge 39/1989, il cui
articolo 8 riguarda il regime sanzionatorio per chi svolge l'attività
di mediazione senza essere iscritto nel ruolo e prevede per gli abusivi
(al comma 1) una sanzione amministrativa tra 7.500 e 15.000 euro e la
restituzione delle provvigioni percepite; mentre rimanda alle sanzioni
del Codice Penale (il suddetto articolo 348) solo alla terza infrazione
per svolgimento abusivo della professione. Dal prossimo 15 febbraio,
invece, i recidivi "cadranno" nel penale (con sanzioni più severe) già
alla seconda infrazione.
L'inasprimento contro l'abusivismo è stato accolto con soddisfazione dal mondo associativo degli agenti immobiliari. "Si tratta di un risultato importante, inseguito dalla nostra associazione da lungo tempo e arrivato dopo sette anni di battaglie parlamentari - afferma Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip -: la piaga dell'abusivismo professionale, infatti, è la causa principale delle truffe che avvengono nel campo immobiliare". Il segnale più forte che passa con la nuova normativa, sottolinea Baccarini, "è che svolgere l'attività professionale senza essere regolarmente iscritti al Rea comporterà conseguenze sempre più gravi: gli abusivi avranno una sola possibilità e, dopo essere incorsi nella prima sanzione amministrativa, rischieranno subito - se persistono nella condotta illecita - di subire gli aggravi penali previsti dalla modifica del Codice".
Fonte Ilsole24ore